<p>Dopo una lunga attesa, la prima famiglia dei fumetti creati da Stan Lee e Jack Kirby per la Marvel arriva al cinema: “I Fantastici 4: Gli Inizi” si prepara a un debutto da oltre cento milioni di dollari in Nord America e, dopo una serie di adattamenti disastrosi negli anni passati, si avvia a rimettere definitivamente in rotta la nave dello studio. “Incredibilmente umani, incredibilmente fantastici”, esclama soddisfatto Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios (acquisiti da Disney quindici anni fa), guardando il cast prendere posto per la conferenza stampa con media collegati da tutto il mondo al Four Season di Los Angeles. Accanto a lui, il nucleo originario di quell'universo: Pedro Pascal è Reed Richards, alias Mister Fantastic, scienziato e leader del gruppo; Vanessa Kirby interpreta la moglie Sue Storm, la Donna Invisibile; Joseph Quinn è Johnny Storm, la Torcia Umana; ed Ebon Moss-Bachrach è Ben Grimm, meglio noto come La Cosa. Il quartetto difende la Terra dal colossale tiranno divoratore di pianeti Galactus e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer.</p>
<p>“È il 37° film tratto dal Marvel Comics Universe, ma in un certo senso il primo davvero autonomo, che introduce un universo nuovo, già pienamente formato”, ha spiegato Feige. “Durante la preparazione, ripetevamo spesso una frase: non serve aver studiato per capirlo. Tutto quello che c'è da sapere sui Fantastici 4 lo si apprende nei primi dieci minuti: sono una famiglia, sono umani, hanno emozioni e difetti, si amano e vogliono aiutare gli altri”. Ma non solo: “Sono anche personaggi famosi, pubblici, punti di riferimento della loro epoca. Se esistessero nel normale arco temporale Marvel li avremmo già incontrati”, considera Matt Shakman, che ha diretto il kolossal da 200 milioni su una sceneggiatura firmata da Josh Friedman, Eric Pearson e Jeff Kaplan. “Per questo li abbiamo collocati su un'altra Terra. Abbiamo costruito un mondo retro-futuristico anni '60, una via di mezzo tra Jack Kirby e “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick".</p>
<p>Vanessa Kirby riflette: “L'aspetto che mi ha sempre colpito dei Fantastici 4 è che il loro perno è una donna. Sue è una leader, sta per diventare madre, è un'eroina. Il centro della famiglia, mai relegata in casa da sola. Mi ha entusiasmata l'idea di interpretare una “pregnancy hero”, una madre lavoratrice. Kevin e Matt hanno creduto molto nel mostrarla complessa, forte, amorevole, calda: tutte qualità che rendono il femminile così interessante”. Per Pedro Pascal, invece, “Reed Richards è l'uomo più intelligente del mondo… ma quando scopre che diventerà padre, l'unico modo che conosce per affrontare la novità è iniziare a proteggere il mondo, più che vivere davvero l'esperienza. Matt mi ha aiutato in questo percorso emotivo: non sono padre, posso solo immaginare cosa significhi. E in un certo senso è stata sua figlia a farmi ottenere la parte: mi ha venduto della limonata. Quello è stato il momento in cui sono entrato nel personaggio. La mia parte preferita è che quest'uomo, così geniale da risolvere qualunque equazione, non sa decifrare quelle ben più complesse delle relazioni, della famiglia, dell'amore. Proprio perché è così brillante, diventa quasi ingenuo quando si tratta di rapporti umani: dice la cosa sbagliata, non capisce il contesto”.</p>
<p>Ma non di sola umanità vivono i supereroi. “I Fantastici 4: Gli inizi” è anche un tripudio di tecnologia e raffinatezza visiva. Lo sottolinea Moss-Bachrach, che ha vinto Emmy per un ruolo ben più intimista nella serie The Bear: “Ero molto agitato, era tutto nuovo per me. Ma nel giro di pochi giorni quell'ansia si è trasformata in libertà. Recitare con il motion capture, eppure con loro davanti, occhi negli occhi, è stato sorprendente e vero”.</p>
<p>Adesso il film arriva in sala e dovrà essere il pubblico a dire se la Marvel è riuscita finalmente a tornare ai livelli dei grandi successi che ne hanno segnato la storia cinematografica.</p>